Red Hot Chili Peppers & Tinariwen

Un connubio incredibile!Alcuni componenti dei Red Hot Chili Peppers con i Tinariwen, musicisti del Mali, scoperti qualche mese fa mentre cercavo musica con influenze sahariane.
Ne è uscito questo brano ripreso durante un concerto a Los Angeles che avrei senza dubbio voluto vedere.

Drive – R.E.M.

Una canzone che ha viaggiato insieme a me diversi anni fa.
Un pezzo orchestrale, malinconico, quasi cupo, degno di un album bellissimo dei R.E.M., Automatic for the people.
“…Nobody tells you where to go, baby”

E poi arriva sera…

… con un tocco che più british non si può e con una colonna sonora quasi “decadente”. Perfetta in ogni dove.  Affacciàti alla finestra, ad osservare un qualunque mondo. Basta che sia il tuo mondo.

The Police – Every breath you take

Radiohead – Creep

King Crimson – Book of Saturday

Avete presente quelle sere in cui rientrate a casa e, d’un tratto, vi vengono in mente delle immagini, delle situazioni in modo completamente inaspettato?Magari perchè avete ripescato un vecchio cd e finite con lo scoprire un pezzo che non avevate mai considerato prima e, in modo quasi magico, le note di una canzone, proprio di quella canzone, finiscono con il legarsi in modo perfetto ad una sensazione. Una sensazione di serenità macchiata di malinconia…
A voi un dolce pezzo degli inglesi King Crimson, Book of Saturday. Il mio cervello è arrivato tra gli alberi, accarezzato da un vento caldo, sommerso nel silenzio… non so il vostro…

“You make my life and times a book of bluesy Saturdays And I have to choose…”

The Rolling Stones – Miss You

Un altro salto musicale alla fine degli anni ’70. Erano diversi post che non ne facevamo uno. Come riprendere allora il filone delle NOTE di viaggio e dei mostri sacri della musica senza risultare banale? Forse i Rolling Stones sono la soluzione perfetta, con questo pezzo che più che rock sembra risentire delle influenze della disco music ascoltata nelle discoteche di quel periodo.
Buon ascolto

Janis Joplin – Maybe

E poi arriva lei… la sacerdotessa del rock, la voce blues più graffiante della storia della musica. Quella voce che ritengo disarmante e inimitabile. Parlo ovviamente di Janis Joplin e stasera, per coccolarci e rilassarci un po’, spegniamo tutto e regaliamoci la sua “Maybe”.  

Eddie Vedder – Hard sun

Un’altra canzone del cantante dei Pearl Jam. Colonna sonora del film Into the wild.
Correre. Correre fino a non avere più fiato. Superare campi raccolti. Oltrepassare i girasoli che si voltano a guardarti. La tua è una corsa liberatoria. E poi buttarsi su un prato e tuffarsi nelle nuvole.

Beatles – Come together

Andiamocene a Liverpool. Ed ecco una delle linee di basso più famose della storia della musica. Il colossale pezzo “Come together” dei Beatles. Anche qui, per non risultare banali, inutile aggiungere qualsiasi descrizione. Stiamo parlando della pietra miliare del rock & roll.

“… One thing I can tell you is you got to be free…”

Per completare il tutto, vorrei farvi ascoltare una cover a cura della graffiante voce di Joe Cocker (dal film Across the Universe). Io credo sia una dei più bei remake mai ascoltati. Adoro questo pezzo. Spero anche voi. 

Bab’Azi

Cercavo un video su youtube che si legasse alla cultura e alla musica Sufi e mi sono imbattuta in questo video. Non ricordo esattamente cosa mi abbia incuriosita, so solo che dalla prima immagine ho avuto l’istinto di guardarlo. Sono bastati pochi secondi, per un’appassionata di quelle culture, paesaggi, colori e ambientazioni, per capire che avrei dovuto sapere qualcosa di più di Bab’Azi. E alla fine ho scoperto che Bab’Azi è un film (non esistente in italiano) che racconta non semplicemente la storia di un viaggio nel deserto, ma di un viaggio nell’anima, nella spiritualità, nel sufismo ovvero la forma di ricerca mistica dell’Islam.
Bab’Aziz è un anziano derviscio non vedente che, con la sua nipotina, deve raggiungere la più importante riunione di dervisci attraversando il deserto, da sempre luogo ostico ma di meditazione e ricerca interiore.
– Marocco –
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Robert Johnson – Sweet home Chicago

Una nota di viaggio dedicata a tutti gli amanti degli Stati Uniti. Una delle canzoni blues più conosciute, opera di Robert Johnson, tra i principali rappresentanti delle blue notes. Un pezzo sicuramente conosciuto anche grazie alla commedia musicale “The Blues Brothers” (con John Belushi e Dan Aykroyd). In questo post voglio pubblicare entrambe le versioni: l’originale, degli anni ’30, e quella “cinematografica”. Non so voi ma per me, nonostante quella dei Blues Brothers sia divertente, l’originale è imbattibile.

I paesaggi dell’Illinois. On the road. Volume della radio al massimo.


Bob Marley – Stir It Up

Le melodie, l’intensità, la freschezza delle note di chi ha segnato la storia e la cultura musicale mondiale affrontando tematiche importanti, come quelle sugli emarginati dal sistema, i poveri, l’identità razziale. Bob Marley ci ha fatto conoscere non semplicemente un genere musicale, il reggae, ma la Giamaica stessa. 

Marvin Gaye – I heard it through the grapevine

E finalmente posto uno di quei brani che non smetterei mai di ascoltare.
Uno di quelli che reputo la colonna sonora della mia personalità, uno di quei gioielli che mi seguono mentre cammino, guido, penso. La mia musica personale.
E non mi sono certo tenuta di profilo basso, considerando che parliamo dell’incarnazione della soul music, Marvin Gaye, artista indiscusso della Motown (casa discografica della black music americana).
Raffinatezza, limpidezza, sensualità. Questo pezzo racchiude un connubio perfetto tra voce graffiante, percussioni, tastiera, clarinetto.
Il tema è quello di un uomo che, all’improvviso, perde ogni certezza perchè avverte che la sua fidanzata sta pensando di lasciarlo per un altro. Il brano, in realtà, sembrerebbe affrontare, metaforicamente, un tema molto più ampio, quello del cambiamento nella società di cui nessuno conosce la direzione.
Interessante anche la versione dei Creedence Clearwater. Ora direi di alzare solo il volume del pc.

David Bowie – Let’s dance

Ed eccoci ai suoi 66 anni!Importante data per uno degli artisti contemporanei più apprezzati al mondo: David Bowie. Dirompente, intenso, un genio in continua metamorfosi, la personificazione di una rivoluzione del rock.
A me, proprio oggi, è venuta voglia di viaggiare e riascoltare un pezzo memorabile dei primi anni ’80.

Les Negresses Vertes – Zobi La Mouche

Un interessante mix di rock e musica tzigana per un gruppo francese proveniente dalla scena punk. Trovo questo gruppo divertente, quasi gioioso e un po’ fuori dagli schemi.
Suoni speziati e mediterranei. Immagino un piccolo paese dell’Europa dell’Est ma anche la nostra Italia, l’entroterra sardo, o il Salento.

Una piazza. Fisarmoniche, chitarre, tamburelli, piedi scalzi… 

The Verve – Bitter sweet symphony

Ogni volta che ascolto questa canzone dei Verve (un po’ come accade anche con il pezzo Lucky man) mi vien voglia di iniziare a camminare. Esattamente come Richard Ashcroft nel video. Non curante della gente che lo circonda, probabilmente senza una meta, assente…

Ecco, avrei voglia di perdermi nel mondo. E poi di ritrovarmi.
“But I’m a million different people, from one day to the next I can’t change my mold… ”

 

Blade Runner blues

Magiche note ed un film inconfondibile ed incomparabile, Blade Runner. Per augurarvi momenti appassionati, avvolgenti. Per quelli che desiderano lasciarsi alle spalle un anno difficile, per quelli che sentono che qualcosa nella loro vita manca o per quelli che sentono che qualcosa nella loro vita sta cambiando. Che sia un anno ricco di viaggi per tutti. Viaggi in ogni sua forma.
Buon anno a tutti a voi, anime e menti erranti.